Vaccino Pfeizer-BioNTech: Cosa sappiamo e cosa vorremmo sapere?

 

Oggi 2 dicembre 2020 il Regno Unito è la prima nazione occidentale ad aver ufficialmente approvato un vaccino anti-SARS-CoV-2. Questo vaccino è stato sviluppato in un tempo record dalla collaborazione tra Pfeizer e BioNTech.

Provo a mettere insieme tutte le conoscenze attualmente disponibili su questo vaccino e a ripercorrere brevemente le tappe salienti che hanno portato sino all’approvazione in data odierna dall’ente britannico.

 MECCANISMO D’AZIONE

Il vaccino sviluppato da Pfeizer-BioNTech rappresenta un unicum nella storia dei vaccini, essendo il primo vaccino a RNA.

La figura spiega in maniera dettagliata il meccanismo d’azione di questo vaccino.


I ricercatori hanno isolato l’mRNA virale (sequenza genetica del virus) che codifica per la proteina spike. La proteina spike è una proteina chiave nel meccanismo d’infezione perché quella deputata a permettere la penetrazione del virus all’interno delle cellule umane. Questo mRNA, leggermente modificato da due mutazioni della prolina (un particolare amminoacido) rispetto all’mRNA originario, è stato incorporato dai ricercatori in una membrana lipidica. In questa maniera dopo l’inoculo del vaccino, l’mRNA virale inglobato nella membrana lipidica può legarsi alla membrana cellulare e penetrare al suo interno. Una volta all’interno della cellula, l’mRNA virale si accoppia con i ribosomi e inizia la produzione della proteina spike virale. Questa proteina - in assenza delle altre proteine virali - non dovrebbe essere dannosa per l’organismo ed entrando in circolo incontra le cellule del sistema immunitario (APC cells: cellule presentanti l’antigene) stimolando in esse la produzione di anticorpi anti-proteina spike con azione neutralizzante in caso di successivo contatto con il virus.

 In data 14 Ottobre 2020 è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine (https://www.nejm.org/doi/pdf/10.1056/NEJMoa2027906?articleTools=true) uno studio di fase I che testava l’efficacia e la sicurezza del vaccino di Pfeizer/BioNTech in 195 volontari. Sono stati esclusi in questo studio gli individui con una pregressa infezione da SARS-CoV-2 accertata. I partecipanti sono stati divisi in 13 gruppi da 15 partecipanti. Per ogni gruppo da 15 individui, 12 volontari hanno ricevuto il vaccino, 3 il placebo. Lo schema posologico adottato prevedeva una dose iniziale e una di richiamo 21 giorni dopo. Circa il 25% dei volontari tra i 18 e i 55 anni hanno manifestato degli eventi avversi (per lo più febbre tra i 38° e i 39°). Di contro non sono stati registrati eventi avversi nella fascia d’età tra i 65 e gli 85 anni. Dopo la seconda somministrazione l’efficacia, misurata in termini di capacità neutralizzante del virus, è stata conseguita nel 95% dei partecipanti. 

In data 9 novembre in un comunicato stampa Pfeizer-BioNTech (https://www.businesswire.com/news/home/20201109005539/en/hanno annunciato il completamento di uno studio di fase III sul loro vaccino.

Lo studio è iniziato il 27 luglio e ha arruolato 43.538 partecipanti fino ad oggi, 38.955 dei quali hanno ricevuto una seconda dose del vaccino candidato all'8 novembre 2020. Lo studio ha valutato anche il potenziale per il vaccino di fornire protezione contro COVID-19 in chi ha avuto una precedente esposizione a SARS-CoV-2.

Dall’analisi preliminare dei dati è stata annunciata un’efficacia raggiunta in più del 90% dei partecipanti. Non è stato registrato alcun effetto avverso grave.

I dati anticipati in questo comunicato stampa non sono stati però al momento resi pubblici né pubblicati in uno studio esteso su rivista peer-reviewed.

Pfeizer-BioNTech hanno preparato un dossier riservato che è stato sottoposto agli enti regolatori e di farmacovigilanza degli USA (FDA: Food Drug Administration), del Regno Unito (MHRA: Medicines & Healthcare products Regulatory Agency) e dell’Europa (EMA: European Medicines Agency).

Oggi 2 dicembre MHRA è stata la prima a pronunciarsi in maniera favorevole.

 Nel report destinato agli operatori sanitari, l’agenzia britannica ha fornito informazioni dettagliate e molto interessanti in merito a metodo di somministrazione, efficacia, effetti collaterali e categorie escluse al momento dalla somministrazione. (https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/940565/Information_for_Healthcare_Professionals_on_Pfizer_BioNTech_COVID-19_vaccine.pdf).

Come da report:

·         Efficacia (dati derivati dallo studio di fase 3): dopo più di 4000 pazienti testati (2000 nel gruppo vaccino e 2000 nel gruppo placebo): 8 casi di infezione nel gruppo vaccinato contro 162 casi nel gruppo placebo.

·         Effetti collaterali molto comuni (registrati in più di un partecipante su 10): mal di testa, artromialgia, dolore nel sito di inoculo, stanchezza; comuni (registrati in più di un partecipante su 100): nausea, gonfiore nel sito di inoculo. Questi effetti collaterali sono stati generalmente di intensità lieve o moderata e si sono risolti entro pochi giorni dalla vaccinazione. Le reazioni avverse più frequenti nei partecipanti di età pari o superiore a 16 anni sono state dolore durante l'iniezione sito (> 80%), affaticamento (> 60%), mal di testa (> 50%), mialgia (> 30%), brividi (> 30%), artralgia (> 20%) e piressia (> 10%) e sono stati generalmente di intensità lieve o moderata e si sono risolti entro pochi giorni dopo la vaccinazione. Se necessario per alleviare gli effetti collaterali, un trattamento sintomatico con medicinali analgesici e/o antipiretici può essere eseguito (ad es. con prodotti contenenti paracetamolo). Al momento il vaccino non è indicato in gravidanza, in donne in allattamento, si consiglia di posticipare il tentativo di concepimento almeno due mesi dopo la somministrazione del vaccino.


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