PERCHÉ IL PEGGIO È ALLE SPALLE?

 

Un buon metodo per capire come evolverà l’epidemia da COVID in Italia è come sempre quello di analizzare l’andamento del contagio in altre Nazioni che hanno fronteggiato in anticipo questa nuova ondata.

 La quarta ondata rispetto alle precedenti ha tre grandi peculiarità:

·         È la prima dopo l’avvento dei vaccini;

·         È sostenuta da una nuova variante (DELTA) che appare ancora più trasmissibile del ceppo virale originario;

·         È la prima a manifestarsi dopo che molti Paesi, sfruttando l’effetto delle vaccinazioni, hanno abbondonato l’adozione di politiche restrittive (mascherine, lockdown, etc).

La Nazione su cui focalizzerò maggiormente la mia attenzione in questa analisi è il Regno Unito, il primo Paese del continente europeo a fronteggiare l’avanzata della variante Delta, probabilmente per gli stretti rapporti commerciali con l’India, Paese in cui per prima sembra essersi generata questa nuova variante.

Come è evidente dal primo grafico (Figura 1) da maggio il Regno Unito ha conosciuto una nuova crescita esponenziale dei casi, generando di fatto quella che può essere definita una quarta ondata.


La notizia è stata ampiamente enfatizzata sui nostri organi di stampa ingenerando molto sconforto in chi pensava che la pandemia fosse definitivamente sconfitta. Ogni giorno, come ai vecchi tempi, è stata una gara tra TG, giornaloni e virologi da salotto a sottolineare l’impennata di nuovi casi anche tra i vaccinati con titolo ad effetto, acchiappa-likes favorendo la poca fiducia nella campagna vaccinale.

 

Nessun organo di informazione ha invece ancora evidenziato la notizia più importante.  Il picco di nuovi casi nel Regno Unito è stato, con ogni probabilità, raggiunto la scorsa settimana e ora sta finalmente cominciando la rapida discesa (Figura 4).

 


Questo dato è di particolare importanza perché significa che, contrariamente alle ondate precedenti, l’ascesa e il raggiungimento del picco non hanno comportato un costo insostenibile in termini di vite umane e di ospedalizzazioni (Figura 5, 6, 7). Pur considerando che - come noto ormai - il picco in questi altri parametri si raggiungerà 20-30 giorni dopo il picco dei nuovi casi, il NHS (National Health System) non ha conosciuto una saturazione né in termini di ospedalizzazioni né in termini di posti letto in terapia intensiva.

Al momento i ricoveri ordinari per COVID si aggirano intorno ai 5000, i pazienti intubati sono circa 700. Numeri assolutamente sostenibili per qualsiasi sistema sanitario europeo, compreso quello italiano, senza dover ricorrere a misure emergenziali. Anche il numero di morti è rimasto molto contenuto non superando mai in questa quarta ondata i 100 al giorno. Tutte le morti ovviamente sarebbero da evitare ma sicuramente siamo ben lontani dai picchi di 1000 morti al giorno delle precedenti ondate.



 




Su questi dati sanitari, molto più rassicuranti del numero dei nuovi casi, ho visto poca enfasi negli organi di stampa e informazione. Si sa le brutte notizie fanno sempre più “notizia” delle buone.

Il merito di questa buona notizia è legato a due fattori. L’effetto “mietitura” e l’efficacia dei vaccini. La “mietitura”, così cinicamente definita in termini epidemiologici, è quel particolare fenomeno per cui nel corso di un’epidemia è accelerato verso la morte il decorso clinico dei pazienti più fragili. Quindi, man mano che avvengono nuove ondate dello stesso virus, progressivamente si esaurisce il bacino di soggetti più fragili e suscettibili, selezionando individui più resistenti e riducendo la letalità iniziale di una data infezione.  

 

Tuttavia è innegabile, anche al più accanito no-vax, il dato evidenziabile nella figura 8. Il vero “game changer” di questa quarta ondata è stato l’avvento dei vaccini. Grazie all’ampia copertura vaccinale, il tasso di letalità è sceso di un ordine di potenza di almeno 10 (da oltre i 1000 dei picchi precedenti a meno di 100 di questa ondata). Questo particolare effetto è ben evidente in Figura 8 e vale per tutte le classi d’età. Molto elegantemente è dimostrato che grazie ad un ciclo vaccinale completo un 80enne raggiunge un rischio di letalità di un 50enne non vaccinato. In termini pratici, prima del vaccino un 80enne malato di Covid aveva un rischio di morte almeno dell’1.5 %, ora a ciclo completato è dello 0.1%. Prima ogni 1000 casi tra gli 80enni avevamo 15 morti, ora 1. QUINDI PURTROPPO CI SI AMMALERÀ ANCORA E SI MORIRÀ ANCORA DI COVID NONOSTANTE I VACCINI, MA IL RISCHIO CHE CIÒ ACCADA CALA DRASTICAMENTE, DI CIRCA 10 VOLTE, ECCO PERCHÉ I TITOLI IN FIGURA 2 E 3 SONO FUORVIANTI E ALIMENTANO PAURE IMMOTIVATE.

 



 

Questi dati favorevoli sono avvenuti in Regno Unito, una Nazione che:

·         Ha vissuto in queste settimane grandi assembramenti (Wimbledon, Europei di calcio);

·         Ha adottato delle politiche di contenimento dell’epidemia piuttosto blande, di pochi giorni fa il famoso “Freedom Day”;

·         Ha vaccinato una larga parte della sua popolazione con un vaccino (AstraZeneca) che negli studi comparativi ha dimostrato nei confronti della variante Delta un’efficacia lievemente ridotta rispetto a quelli a mRNA nel ridurre il rischio di infezioni sintomatiche e di morte (Figura 9).

 

Pertanto sono fermamente convinto che anche in Italia questa quarta ondata potrà nel corso delle prossime settimane determinare un significativo aumento dei nuovi casi ma questo non si tradurrà in alcun modo in una criticità sanitaria e in un drammatico aumento nel numero dei morti. Sarà responsabilità dei nostri organi di stampa non ingenerare con titoli allarmistici paure immotivate e ulteriori crisi del turismo e delle attività economiche.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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